lunedì 18 agosto 2008

Due pesi e due misure tutte le volte che c'è di mezzo il calcio.

Non è possibile passare sotto silenzio l'ennesima perla che riguarda il calcio e i giocatori che con questo sport fanno soldi a palate. Considerati non a torto dei privilegiati ieri l'altro queste veline dello spettacolo hanno mostrato per intero quanto valgono sul piano etico e morale. Un brutto e squallido episodio avvenuto al rientro degli atleti da Pechino e diretti in Italia è dunque il tema del commento di oggi. Si scopre che sull'aereo del ritorno, mentre le vincitrici delle poche medaglie d'oro, d'argento e di bronzo della scherma avevano il biglietto di classe economica i "fighetti" del calcio avevano i costosi biglietti di classe business. Come dire che chi vince viaggia in seconda, mentre chi perde e in malo modo viaggia in prima. Definire odioso questo comportamento dei vertici della federazione calcio è poco. L'aggettivo più adeguato è squallido, ma anche vergognoso non è male. Dovrebbero provare vergogna coloro i quali fanno queste odiose discriminazioni tra atleti che gareggiano alle olimpiadi con lo stesso colore delle maglie. La regola dovrebbe essere: tutti uguali e niente privilegi a nessuno. Invece, come al solito, le disparità sono la regola quando sono interessate le "veline" del calcio. Ma la vergogna maggiore dovrebbero provarla i vertici della fgci che non sanno assolutamente nulla in cosa consista lo spirito olimpico. Loro si interessano solo al colore delle banconote. Il resto non li interessa.

sabato 16 agosto 2008

L’amaro frutto di una scelta sbagliata.

Noi lo avevamo previsto. Avevamo detto che l’UE stava sbagliando. E così è stato. I fatti ci stanno dando ragione. Puntuale, ecco la conferma dell’errore. L’analisi è impietosa. Questi i fatti. Circa sei mesi fa gli indipendentisti del Kossovo, con la complicità degli USA, convincono i vertici di Bruxelles di forzare i tempi e compiere un vero e proprio colpo di mano ai danni della Serbia. Indicono un finto referendum nella regione secessionista di religione musulmana e si autoproclamano nazione, contravvenendo a uno dei paradigmi fondamentali delle Nazioni Unite, che afferma la inviolabilità dei confini degli Stati. Tutte le capitali europee fanno a gara a riconoscere, con credenziali diplomatiche ufficiali, il nuovo Stato, creando un pericoloso precedente. Noi avevamo paventato le conseguenze di questo inopportuno e imprudente modo di operare che creava un irresponsabile precedente. Adesso, in Georgia è in atto la risposta russa allo stolto progetto secessionista kosovaro. La Russia di Putin, irritata dai comportamenti provocatori della Georgia, che è sempre stata sostenuta dagli USA, invade l’Ossezia e sta ripetendo, in modo speculare, i comportamenti messi in atto in precedenza dai kosovari nei confronti della Serbia. Dunque, il pericoloso precedente sta diventando prassi, con la responsabilità (o irresponsabilità) di una politica estera statunitense mai come in questi casi sbagliata e malfatta. Qui si rischia di scadere nella legge della giungla. Chiunque può invadere il vicino e con un frettoloso referendum proclamare la secessione di una parte del paese. Veramente stolti tutti coloro che hanno permesso questo pessimo modo di intendere la dialettica del confronto tra Stati. Complimenti a UE e USA. Peggio di così non potevano fare.

lunedì 11 agosto 2008

SuperSilvio.

Un bilancio eccezionale sotto il sole di ferragosto. Di questo si tratta quando si pensa all'annata DOC di SuperSilvio. Ha realizzato l'inimmaginabile. Ha stravinto le elezioni con la complicità degli italiani (a questo punto guai se si lamentano!), ha fatto approvare la finanziaria trasformandola, per alcuni aspetti, da annuale a triennale (caso unico al mondo), ha abolito l'ICI (solo Lui poteva riuscirci), ha ripulito le città dai criminali, ha tolto la monnezza a Napoli (nonostante il Sindaco porta guai Bassolino), ha stanato i fannulloni nel pubblico impiego (adesso tutti gli impiegati sono dei modelli di efficienza e qualità), ha addirittura posto le premesse per eliminare la prostituzione (nessuno c'è mai riuscito da ben 2500 anni!) e dulcis in fundo, ovvero last but not least, ovvero udite udite, è riuscito nell'impresa aurea olimpica di telefonare al Capo del governo russo, il suo amico Vladimiro Putin, per invitarlo a non esagerare nell'invasione dell'Ossezia (neanche Bush è riuscito a tanto!). Che volete di più? Possiamo fare le vacanze contenti che ci sia Lui, ovvero SuperSilvio a controllare, ci si consenta, che gli italiani non vengano disturbati dai 'vù cumprà al mare. Poi, se al rientro dalle ferie, questi sfrontati dei suoi concittadini continueranno a dire che non riescono ad arrivare alla fine del mese, beh, una bella censurina nei telegiornali del suo fido scudiero il super-mega-direttore di Rete4 Emilio Fede (la televisione che fa subire ogni anno alle tasche dei contribuenti una multa semplicemente folle) e gli italiani sapranno che tutto va bene. Bello no?

sabato 9 agosto 2008

Pinocchio Berlusconi non cambia mai

Aveva detto che la sua presenza a Pechino per l'inaugurazione dei giochi olimpici dipendeva dal comportamento dei suoi tre amici "internazionali" di centro-destra: Bush, Putin e Sarkozy. Avrebbe fatto esattamente come loro. Punto e basta. Mai e poi mai avrebbe seguito i suggerimenti dei "comunisti" del PD di Veltroni. Se i magnifici tre fossero andati a Pechino, lui li avrebbe seguiti, perchè a suo dire, "Bush non sbaglia mai". E invece il pinocchio Berlusconi, ancora una volta, non ha mantenuto la parola. Bush, Putin e Sarkozy hanno presenziato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino e lui no. Ha accettato di seguire la richiesta di boicottaggio del suo amico, nientepopodimenoche del Sottosegretario Ronchi del partito di AN, ed è rimasto a casa. Cosa dire di questo atteggiamento di Berlusconi? I diritti umani in Cina sono quello che sono. Nessuno si sognerebbe mai di difendere i "comunisti" cinesi, ma che senso ha boicottare le Olimpiadi di Pechino, quando i tre grandi del mondo Bush, Putin e Sarkozy hanno assicurato la loro presenza? L'assenza del Signore di Mediaset, paradossalmente, ha però giovato all'immagine dell'Italia. Da quando è di nuovo Presidente del Consiglio tutte le volte che progetta un viaggio la stampa internazionale gli ricorda con frequenza ossessiva che egli dirige un paese allo sbando e che ha un conflitto di interessi semplicemente planetario. L'unico risultato che riesce a produrre tutte le volte che va all'estero è quello di irritare i politici di mezzo mondo, perchè nessuno lo vuole. Altro che. Dunque, in questo caso sbagliando ... ha indovinato. Sono i paradossi di quest'uomo, sempre più inviso agli europei di tutte le tendenze politiche, che crea imbarazzo e sconcerto soprattutto quando perde le staffe per le grosse bugie che dice la mattina e non ricorda più la sera.

giovedì 7 agosto 2008

Un popolo di cafoni e di screanzati. (II parte)

A Roma, ma anche in altri posti d'Italia, molte cabine telefoniche non vengono adoperate per fare ciò per cui sono state costruite. No. Le cabine vengono usate come vespasiani, cioè per fare i bisogni corporali. Si dice che la colpa è delle cabine che essendo costruite in posti poco frequentati invitano ad esercitare ciò in cui gli italiani eccellono, cioè nella incapacità di accettare le regole. Qualcuno si mostra più deciso e parla di una sparuta minoranza di persone che mancano di senso civico. La verità, come è facile intuire, è dovuta a due aspetti: alla sicurezza della impunità nelle trasgressioni e nel delinquere e al fatto che gli italiani sono diventati i più cafoni d'Europa. Ancora una volta gli italioti sono diventati i primi. Dopo i record della spazzatura a Napoli, dei pittbul che sbranano nonnette e bambini, delle scene volgari ascoltate nelle intercettazioni telefoniche, ecc.. adesso si è primi anche nella cafonaggine. Complimenti.

mercoledì 6 agosto 2008

Una nuova emergenza fascista all’orizzonte della politica italiana: il partito di Forza Nuova.

I giovani fascisti del partito di estrema destra, chiamato Forza Nuova, invitano a boicottare le olimpiadi cinesi. Da che pulpito viene la predica! Questo è il commento mordace e pepato che viene immediatamente alla mente non appena si mette a fuoco chi sono i soggetti del boicottaggio dei giochi olimpici in Cina. Questo il fatto che commentiamo oggi, con le nostre solite opinioni. Che in Italia sia in atto una ricostituzione del tessuto politico della destra lo sanno tutti. Dopo lo sdoganamento del partito fascista di Fini da parte di Berlusconi e il suo successivo imbellettamento in movimento politico di natura democristiana realizzato dall’attuale Presidente del Senato, i rigenerati fascisti, delusi da questa rapida riconversione dell’ex MSI, sono passati all'azione. Hanno prontamente costruito un nuovo partito di estrema destra, chiamato Forza Nuova , dove sono confluiti tutti i picconatori della democrazia italiana. C’è di che essere preoccupati, perché l’azione politica di questo raggruppamento è subdola e deleteria. Non avendo visibilità nei media nazionali lavora in “background”, ovvero in segreto, con prospettive pericolose per le istituzioni. A parte la latitanza della magistratura italiana che è assente in modo rumoroso in inchieste sulla ricostituzione del partito fascista, a noi non interessa la protesta di questi giovani fascisti che non si rendono conto di essere vecchi, vergognosi e stantii nelle loro idee. Criticano i cinesi … loro. Loro … che non dovrebbero nemmeno esistere in un paese democratico e antifascista. Proprio ... loro, che hanno sulla coscienza la morte e le persecuzioni di milioni di innocenti mandati a morire dal peggior gerarca che la penisola abbia mai visto nei più di duemila anni di storia, hanno il coraggio di invitare alla protesta ... loro. In questi casi, forse, la migliore risposta ai deliri di questa vergogna nazionale è il silenzio. Parlare poco ma agire prontamente per stroncare ciò che la Costituzione vieta! Il fascismo è stato, e sarà sempre, la più oltraggiosa onta della storia italiana. Noi possiamo solo invitare a ricordare che a causa loro è totalmente falsa l’immagine dell’italiano "buono", i cosiddetti “italiani, brava gente”. Non è vero! I gerarchi fascisti nelle guerre di occupazione hanno fatto cose identiche a quelle naziste. Sono stati spietati più dell’immaginazione. Questa è la verità che sta lentamente emergendo dagli studi storici in Grecia e in Slovenia. Cosa ci tocca vedere a distanza di 60 anni dalla liberazione. Il tutto con il silenzio ipocrita del governo italiano.

martedì 5 agosto 2008

Se un delinquente non si trova in un posto dove si sarà spostato?

Roma. Capolinea metropolitana linea A. Fino ad ieri un suk pieno di delinquenti. Mai vista una fermata Metro con una concentrazione così elevata di disonesti, drogati, spacciatori, scippatori, furfanti, ladri, canaglie e chi più ne ha, più ne metta. Da oggi sono arrivati i militari inviati dal governo. Dicono che la teppaglia è completamente sparita. Non si trova più nemmeno un solo zingarello che chiede l’elemosina. Questo il fatto. Ed ecco le opinioni. Si. OK. D’accordo. Tutto bene. Ma dove sono andati i delinquenti che prima vi stazionavano a frotte? Per il “principio di conservazione del numero dei delinquenti”, che dice che “comunque i delinquenti si mescolino alla folla di una città, il loro numero non cambia”. Se accettiamo il principio, dove saranno andati quei duecento mascalzoni che quotidianamente si davano "da fare" ad Anagnina? E poi, ma siamo proprio sicuri che ad Anagnina i delinquenti non torneranno più? Oppure, dopo un periodo di rodaggio, ritorneranno di nuovo con maggiori pretese sulla civile ed inerme cittadinanza?

domenica 3 agosto 2008

Amara riflessione sulle differenze tra due città.

Oggi nel blog desideriamo parlare bene degli spagnoli di Barcellona e male degli italiani di Roma. Non è una novità, perché parlare bene dei romani doc è difficilissimo. La ragione è che nella medesima situazione, due cittadini, uno spagnolo di Barcellona, e l’altro italiano di Roma, si comportano molto probabilmente in modo diametralmente opposto. Come mai pensiamo questo? E' frutto di un nostro pregiudizio o è il risultato dell'osservazione di tanti casi avvenuti sempre nella stessa maniera? Ecco il perchè. Qualche mese fa una ragazza italiana si trovava in vacanza a Barcellona ed è stata uccisa da un giovane uruguaiano. Il giovane assassino, un violento, si era confidato con amici, parlando di una rissa e dando la colpa a droga, alcool e pasticche. Ma gli amici, inorriditi, si sono rifiutati di coprirlo e hanno collaborato con la polizia al suo arresto. I quattro amici hanno deciso di farlo arrestare dalla forza pubblica perchè essi hanno creduto nella collaborazione con le forze dell'ordine. Una dei quattro lo ha trattenuto con un pretesto mentre gli altri tre chiamavano la polizia. Cosa dire dei quattro giovani spagnoli di Barcellona? Hanno avuto coraggio e, soprattutto, hanno mostrato di possedere una coscienza morale ed etica che raramente la si incontra in questo genere di giovani che frequentano le discoteche. Cosa sarebbe successo, viceversa, se i ruoli si fossero invertiti? Una ragazza spagnola nel mentre si trovava in vacanza a Roma viene uccisa da un giovane violento. I suoi amici romani lo avrebbero denunciato alla polizia? Ma ve li immaginate quattro giovinastri romani, che considerano normale passare al semaforo col rosso e che ti fanno dei gestacci se glielo fai notare, che vanno dalla polizia a denunciare un loro compaesano? Non si è mai verificato. Non ci risulta. Anzi, la solidarietà tra i giovani della capitale avviene al contrario avvertendo il reo che la polizia lo sta cercando e spesso dandogli rifugio. La legge tra i giovani della capitale è purtroppo la connivenza con i delinquenti, l’omertà, l’odio per la delazione e la profonda avversione nei confronti degli sbirri . In queste condizioni i quattro italiani di Roma non avrebbero mai avuto il coraggio di denunciare il colpevole. In loro non sarebbe mai scattata la molla "etica e morale" in grado di comprendere il senso della denuncia dei quattro giovani spagnoli, che è al tempo stesso consapevolezza dell’importanza di far vincere la giustizia e forte rigore morale. A Roma, viceversa, fra i giovani esiste la solidarietà degli amici del quartierino, l’ostilità e il disprezzo per tutto quanto li costringe alle regole, l'insofferenza allo studio e alla disciplina, l'avventatezza, la malvagità a volte per superficialità, la bugia come prassi culturale, l’insofferenza nei confronti dei principi e dei valori che rendono l’uomo un “soggetto etico”. Come avrebbero reagito gli amici dell’assassino nei confronti dei delatori? Li avrebbero apostrofati come ‘anfame nun fà a spia, oppure amico de sbirri te spetta a fossa, ecc… Se non ci credete basta andare a sfogliare i giornali degli ultimi dieci anni e nella cronaca di Roma ne leggerete delle belle.

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