giovedì 8 marzo 2012

Codice etico e politica.

Credete che i politici italiani alle prossime elezioni faranno come i bravi scolaretti che si presentano sempre a scuola con tutti i compiti svolti? No, nessuno ci crede. Se persino la Lega Nord che doveva essere il ‘cane da guardia’ del sistema politico italiano ha accettato il sistema delle tangenti, come e peggio degli altri, facciamo fatica a credere che la prossima volta i nostri politici cambieranno. No, non cambieranno. Per cambiare devono essere costretti. A questo proposito, ricordate Gigliola Ibba, la solitaria inserzionista che sul Corriere della Sera pubblicò la famosa pagina di protesta contro i politici italiani? Ebbene sta lavorando in rete, aggregando il consenso dei social network, dei blog e in genere del web, per produrre un progetto volto a pubblicare, tra le tante cose, un “Codice etico” in modo da sottoporlo agli italiani per tempo e pretendere che i politici che si candideranno alle prossime elezioni dovranno firmarlo. Altrimenti, per questi ultimi, saranno dolori sul piano dell'immagine. Quello che Ibba sta facendo è un buon lavoro. Se non altro sta cercando di fare qualcosa di utile e di concreto, al contrario di molti che non hanno prodotto alcunchè. La domanda, assolutamente da condividere, che Ibba pone ai cittadini è semplice: “vogliamo votare chi non se la sente di firmare il codice”? Appunto, non vogliamo votare gente che non lo firmerà. Noi siamo tra quelli che appoggiano la sua iniziativa. Noi siamo tra coloro che vogliono stanare gli ipocriti senza etica della politica italiana. Dove c’è un po‘ di etica c’è amore. Amore per il nostro paese e amore per chi è incorruttibile, pulito e perbene. I disonesti devono sapere che d’ora in poi avranno problemi per il loro modi di essere incivili e delinquenziali. Sosteniamo la Ibba. Se lo merita.

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