mercoledì 28 agosto 2013

Grillo: un inutile insulso.


Un insulso. Questo è il capo del M5S. Ciò che dice spesso è vero. Ciò che impone è sempre inutile. Intende la politica come vendetta. Adesso scopiazza anche Berlusconi laddove entrambi non si accontentano di essere il primo partito in Parlamento. No. Vogliono tutto il cocuzzaro, cioè il 51% dei voti, per poi fare i monarchi. Grillo è di una dissennatezza che alcune cose che dice non sembrano essere nemmeno partorite dalla sua testa. Lui è quello che in campagna elettorale gridò contro il porcellum. Adesso gela tutti e afferma che cambiare il porcellum non è la cosa più importante. Anzi. Per giustificarsi aggiunge che "non c'è la maggioranza per cambiare la legge elettorale". Capite il nuovo furbetto del quartierino? Un fanfarone. Non troviamo altro termine per definire un "cialtrone banderuola" che marca l'idea di non volere cambiare il sistema elettorale varato da Berlusconi e Bossi. Persino l'autore del porcellum, il leghista Calderoli, che più di tutti rassomiglia all'animale da cui ha preso il nome la sua legge, ha definito il porcellum un mostro. Fatto sta che quando si deve prendere la decisione di modificarla tutti scappano. Perchè? Perchè i capi e capetti dei vari partiti con il porcellum continueranno a controllare i nomi degli eletti. La verità? Grillo e il suo M5S sono peggio di Berlusconi e del Pdl. Altro che.

mercoledì 7 agosto 2013

La sfrontatezza della ricchezza.


“Non vi può essere pacificazione nella miseria e nell'ingiustizia”. Sono parole di Papa Francesco. Noi le facciamo nostre. Aggiungiamo anche il perché, in un dibattito vero e non fasullo, come normalmente sa fare bene la stampa nazionale italiana di qualunque schieramento. Il vero dibattito, che nessuno vuole fare, è il problema della ricchezza dei pochi. Siamo a conoscenza che i ricchi e i poveri esistono da sempre. Siamo anche consapevoli che la dicotomia ricchi-poveri non è eliminabile tout court. Svariati motivi lo impediscono. Si va dal concetto di libertà d'impresa alla libertà personale di arricchimento. E mentre i pochi si arricchiscono gli altri, che sono poi i molti, si impoveriscono. E a nessuno interessa nulla. Egoismo? Avarizia? Cinismo? Indifferenza? Insensibilità? Fatto sta che è così. Terribile. Noi non chiediamo l'eliminazione dei ricchi e la distribuzione delle loro ricchezze ai poveri come novelli Robin Hood. No. Noi chiediamo che si discuta della violenza che i pochi (ricchi) fanno ai molti (poveri), a causa dell'eccessivo divario che c'è tra una ricchezza sfrontata e una povertà spesso riservata che è una vera e propria vergogna. Nessuno contesta l'accesso alla ricchezza. Quello che noi contestiamo è l'eccesso della ricchezza, che è un'altra cosa. Parliamone e soprattutto programmiamo politiche fiscali adeguate per raggiungere un equilibrio accettabile tra le due condizioni. La sfrontatezza della ricchezza, intanto, non ha limiti e la vergogna continua. E la politica, il governo Letta e il Parlamento non hanno nulla da dire?

martedì 6 agosto 2013

Leggi ad personam che rientrano dalla finestra.


Abbiamo capito il nuovo gioco di Berlusconi & C. Dietro i toni misurati e la disponibilità al dialogo del Pdl, Berlusconi & C. tentano di forzare la mano al Presidente della Repubblica e al Parlamento. Come? Semplice. Con un capolavoro di ipocrisia e di richiamo alla cosiddetta "Scienza del Diritto". Cosa vuol dire questo? Vuol dire che si fa ricorso alle grida dell'Azzeccagarbugli. Ricordate nei Promessi Sposi, quando l'Azzeccagarbugli diceva a Renzo che il suo caso era perfettamente previsto dal “Diritto” del tempo e non c’era di che preoccuparsi, salvo poi, dopo che Renzo ebbe nominato Don Rodrigo, passare dalla ragione al torto e che le famose grida (v. Diritto medesimo) non valevano più? Bene. Lo stesso stanno tentando di fare Brunetta e Schifani, capigruppo del Pdl in Parlamento. La coppia ha detto due cose importanti. La prima. Hanno discusso col Capo dello Stato di "una possibile soluzione per garantire una qualche forma di «agibilità politica» a Berlusconi". Fuori metafora, Berlusconi garantisce la continuità del governo e il Presidente della Repubblica, con un classico do ut des, non si impiccia di ciò che la maggioranza di governo vuole fare per salvare Berlusconi. La seconda. La maggioranza si darà da fare per giudicare formalmente, con una votazione, che la legge Severino nel caso di Berlusconi è incostituzionale perché retroattiva e, dunque, inapplicabile solo per lui. Insomma, la solita "legge ad personam" . La novità sta nel fatto che stavolta la legge ad personam non viene fatta da Berlusconi per Berlusconi ma da Letta per Berlusconi. Come dire che la legge ad personam viene in verità approvata dal Pd. A noi tutto questo modo circospetto e segreto ci ricorda la fase che precedette in Parlamento la votazione della mozione che “Ruby era la nipote di Mubarak”. Te capì?

lunedì 5 agosto 2013

Prima idiozia di Alemanno dopo la sconfitta elettorale.


Dopo la vittoria alle ultime elezioni di Ignazio Marino a Sindaco di Roma le parti si sono invertite. Chi è stato all'opposizione è adesso diventato Sindaco e chi è stato Sindaco è adesso all'opposizione. Controlleremo che il Sindaco Marino realizzi il suo programma, migliorando la vivibilità della capitale. Se non dovesse riuscirci lo denunceremo su questo blog e non gli faremo nessuno sconto. Ma anche l’opposizione deve soddisfare allo stesso criterio. Dunque, da oggi anche l’ex Sindaco Gianni Alemanno sarà sotto la nostra lente di ingrandimento. E visto che ci siamo, cominciamo dalla prima idiozia commessa da Alemanno. Ci riferiamo all'indecente gazzarra prodotta da lui e da un gruppetto di facinorosi che hanno voluto protestare contro la discarica che, sembra, Marino voglia costruire a qualche chilometro vicino al Santuario del Divino Amore. Alemanno è libero di protestare per eventuali scelte politiche pro o contro il Sindaco. Quello che non è accettabile è mischiare il successo dell’iniziativa del Sindaco di pedonalizzare il tratto di strada fino al Colosseo con una protesta che è fuori luogo in quell'occasione e assolutamente strumentale. Questi i fatti. Ma l’evento più grave è che la manifestazione di protesta, a detta dei giornali, è degenerata con grida e pugni perché un gruppetto di manifestanti al seguito di Alemanno ha gridato cori fascisti. E qui casca l’asino. Vogliamo ricordare che Alemanno è stato candidato Sindaco (sconfitto) nel partito del Pdl che, non dimentichiamolo mai, è lo stesso partito capeggiato dal condannato per frode fiscale Silvio Berlusconi. Conclusione. Marino è a +1 mentre Alemanno è a -2 (somma di una protesta fuori luogo e di una modalità di protesta che sfocia nell'insulto). Al Sindaco Marino confermiamo la nostra stima per l’eccellente iniziativa relativa alla pedonalizzazione della più famosa area turistica del mondo. Ad Alemanno suggeriamo di evitare di collezionare altre idiozie del genere.

domenica 4 agosto 2013

Vogliono attribuire le colpe di uno a dieci milioni di altri.


I giornali dell’ex Cavaliere invitano a scendere in piazza e protestare contro la sentenza che condanna Berlusconi a 4 anni di carcere. Diconsi 4 anni che, in un paese garantista come l’Italia, equivalgono ad almeno venti negli USA. E aggiungono: ”tradito il voto di dieci milioni di italiani". Questo è quanto affermano sia il condannato e sia loro, prezzolati dal loro capo ormai azzoppato. Noi ci domandiamo cosa c’entrano i dieci milioni di elettori? Mica sono stati condannati loro. Cos’hanno a che vedere dieci milioni di italiani con una condanna che riguarda soltanto un solo uomo, reo accertato di avere frodato il fisco? La Giovanna d’Arco italiana, la pasionaria Santanchè, aggiunge legna sul fuoco dicendo che “se Silvio è colpevole arrestateci tutti”. Una frase chiaramente senza senso logico, frutto di disperazione, perché il Silvio di cui parla è stato condannato tre volte di seguito (1° grado, Appello e Cassazione) mentre loro hanno al massimo hanno fatto il “copia e incolla”. E intanto all’estero se la spassano, parlando di Berlusconi come di un buffone italiano (hanno detto proprio così) che ha spadroneggiato nella politica italiana per venti anni. E questi nanetti della politica interna, sostenuti sempre dai razzisti della Lega, giocano alla rivoluzione civile. Fatta da chi, poi? Dalle Amazzoni di Gheddafi, pardon, di Berlusconi? “Ma va là, va là” diceva Ghedini, un Tizio che per lui la politica è come un girovagare al buio nel nebbiùn della Brianza.

sabato 3 agosto 2013

Bugiardi e bugiardini.


Le cronache dicono che ieri pomeriggio tutti i parlamentari del Pdl hanno dichiarato che "Berlusconi rimane il nostro leader indiscusso". E va bene. Se a 97 deputati e a 99 senatori del Pdl piace essere diretti in Parlamento da un condannato sono liberi di farsi rappresentare da un evasore. Ma che fra questi ci siano cinque ministri che contemporaneamente hanno rimesso il loro mandato di ministro della Repubblica a un condannato e non al Presidente del Consiglio in carica, noi abbiamo qualcosa da obiettare. E diciamo subito che tutti i 196 parlamentari più il condannato sono dei sovversivi, pericolosi per la democrazia. Non si è mai visto, infatti, in tutto il mondo un condannato a quattro anni di prigione con sentenza passata in giudicato che invece di essere normalmente in carcere si fa vedere davanti alle telecamere, con alle spalle le bandiere dell'Italia e dell'Unione Europea, dichiarando che i giudici della Cassazione che lo hanno giudicato colpevole del reato di frode fiscale sono comunisti e quindi inaffidabili. Non si è mai visto un Tizio del genere. Mai. Perché da noi si e negli altri paesi no? Solo nella Italietta della cosiddetta “Scienza del Diritto", piena zeppa in Parlamento di avvocati, legulei e Azzeccagarbugli vari, che fa ridere per l’imbroglio del Diritto come “scienza”, poteva accadere. Solo un paese come l'Italia poteva permettere a un condannato in via definitiva, proprietario di quasi tutte le televisioni private italiane, con le quali peraltro ha commesso il reato, di inscenare una manifestazione vergognosa come quella di andare in onda in prima serata sulla TV ammiraglia di Mediaset e affermare da bugiardo che lui è perseguitato da giudici comunisti. Naturalmente sostenuto da tutti i 196 attori e attoruncoli da avanspettacolo della politica italiana del centrodestra. A questi 197 bugiardi e bugiardini, digiuni di cultura dei valori e vuoti di rispetto verso le Istituzioni che dovrebbero rappresentare, va tutto il nostro disprezzo per averci fatto vergognare ancora una volta di essere rappresentati in Parlamento da questi nani della politica.

Support independent publishing: buy this book on Lulu.