domenica 9 febbraio 2014

Senza vergogna.


Sembra che il Ministro di Grazia e Giustizia brasiliano sia intenzionato a presentare all’Italia la richiesta di estradizione di un suo connazionale, ex direttore del Banco do Brasil. Il motivo riguarda il fatto che questo brasiliano è stato condannato in Brasile per associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio legati allo scandalo "Mensalao" delle mazzette date all'opposizione politica durante la presidenza di Lula. L’interessato si chiama Henrique Pizzolato. Sembra che costui, avendo il doppio passaporto italo - brasiliano, si sia rifugiato in Italia per evitare l’estradizione. Tuttavia adesso si trova in carcere perchè arrestato dai carabinieri. Questo il fatto di oggi che commenteremo brevemente. E’ inevitabile che chi legge la notizia immediatamente penserà al “caso Battisti”, il pluriomicida italiano che si è rifugiato in Brasile per evitare l’estradizione. C'è il rischio che si stia verificando, in modo imprevisto e per molti versi simile, la medesima situazione per Pizzolato a ruoli invertiti. In realtà i due casi sono molto differenti. Cesare Battisti vive in Brasile, protetto in modo ignominoso dalle autorità di quel paese perchè di fatto graziato dall'ex Presidente Lula l'ultimo giorno del suo mandato presidenziale. Il signor Pizzolato invece non è per nulla difeso dalle autorità di governo italiano e speriamo non lo sarà mai. In secondo luogo Pizzolato è stato condannato per corruzione a 12 anni di carcere mentre Battisti ha assassinato ben quattro italiani ed ha avuto una condanna all’ergastolo. Insomma, Battisti non è proprio un mariolo qualunque. E’ un pluriomicida che ha ucciso a freddo quattro persone. Quello che colpisce in questa vicenda è la sfrontatezza del ministro brasiliano che dimenticando il "pregresso" ha presentato la richiesta facendo, come si dice in questi casi, “il finto tonto”. Ci vuole un certo coraggio per agire in questa maniera. Che poi questo coraggio sia in realtà sfacciataggine e arroganza del tipo: “tu mi devi estradare Pizzolato mentre io non ti darò mai Battisti” è un’altra cosa. Noi siamo dell’idea che l’Italia, valutate le carte e la validità della richiesta, deve dare l’estradizione. L'ideale sarebbe ottenere uno scambio tra i due che da solo risolverebbe il caso in via definitiva.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Si ma vogliamo mettere ? L'uno tanto bravo ad apparire il perseguitato di turno l'altro un mazzettaro che mette a frutto i suoi , notevoli, agganci. L'uno salvato prima da Mitterand l'altro da Lula, evidentemente ha qualità cosi eccelse e cosi nascoste che noi non abbiamo avuto modo nè di apprezzarle nè di conoscerle fino in fondo. Ma si sà nemo profeta in patria.
Sono piuttosto i livelli raggiunti dalla nostra influenza ad essere messi un dubbio.
Capiamoci ciascuno è libero in casa propria, ma vedere che due militari sono trattenuti in India, senza accuse, le quali saranno ,se lo saranno, formalizzate chissà quando , la dice lunga sulla nostra capacità di domandare rispetto, ho scritto domandare non pretendere, perchè la seconda sarebbe arroganza !
Sempre per mancanza di arroganza aspettiamo che il sistema giudiziario indiano faccia la sua parte, e dire che ci meravigliamo del nostro !!
Il Battisti avrà dalla sua una qualche protezione , oserei dire da divinità super, perchè non è spiegabile come abbia potuto , per tanti anni, sfuggire alla corta mano della legge. Ma questi sono i cosidetti "misteri della fede " !
Deve esser chiaro però , che una volta rientrato potrà godere per poco tempo della nostra ospitalità, perchè le famose porte si aprirebbero quasi subito.

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