mercoledì 18 aprile 2012

Ma si può continuare così?

E' difficile giustificare l'austerità. Ma è necessario. E' l'unico mezzo in grado di salvare l'intera società italiana dal disastro economico-finanziario, e quindi sociale, nel quale una massa di politici indegni di tutti i partiti ci hanno fatto precipitare. Già abbiamo un'avvisaglia di quello che potrebbe succedere agli italiani a causa della gravità e persistenza della crisi. Lo si pensa in tanti ma lo si dice in pochi forse per pudicizia, forse per ipocrisia, probabilmente per egoismo. Ci riferiamo all'improvvisa povertà in cui si sono trovati bruscamente una categoria di cittadini che prima viveva come ceto medio. Improvvisamente, per licenziamento o mancanza di mutui, si sono trovati in condizioni drammatiche di sopravvivenza. Abbiamo gente che vive in macchina o si suicida. Questa situazione non è più accettabile. Davanti allo spettro della morte per suicidio, per giunta per motivi finanziari, "questa democrazia" deve fare qualcosa. Non può non fare nulla per alleviare la condizione di povertà di molte famiglie. Se non può fare qualcosa o, peggio, pur potendolo non fa nulla allora vuol dire che questa "non è" democrazia. Urgono segnali forti, anzi fortissimi, come una patrimoniale ai ricchi, in modo tale che i partiti e ciò che è rimasto della politica capiscano le ragioni del sacrificio dei più fortunati. L'alternativa è l'uomo che si trasforma in modo irreversibile in un lupo. Per evitarlo è necessaria una redistribuzione del reddito mediante una patrimoniale per le grandi ricchezze da un milione di euro in su. I ricchi potrebbero vivere bene lo stesso e con il danaro ottenuto si possono creare centinaia di migliaia di posti di lavoro per i disoccupati. Fatelo! E in fretta.

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